08/02/15
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In Italia la prima centrale geotermica offshore del mondo, energia per 700mila persone



Roma, 31 gen. - (Adnkronos) - Costruire in Italia la prima
centrale geotermica offshore del mondo, attraverso lo sfruttamento del
calore racchiuso nel vulcano sommerso più grande d'Europa: il Marsili.
Un progetto straordinario che Focus, il mensile Gruner+Jahr/Mondadori
diretto da Sandro Boeri, racconta in esclusiva nel nuovo numero in
edicola, con documenti e pareri fino ad oggi inediti.


Il Marsili, 70 km di lunghezza, 30 di larghezza e un'altezza di 3.000
metri, è un colosso situato a 140 km a nord della Sicilia, e la sua
vetta rimane 450 metri sotto la superficie del Mar Tirreno. Si tratta di
un vulcano la cui attività geologica è al centro di alcune ricerche:
l'ultimo monitoraggio sarà presto integrato, come anticipa Focus, da
nuovi studi che inizieranno nella primavera del 2011. Il Marsili infatti
può diventare una preziosa fonte di energia pulita, rinnovabile, e
praticamente inesauribile per il nostro Paese.


Protagonisti di questa avventura sono la società privata
Eurobuildings, che opera nel campo dell'ingegneria naturalistica,
promotrice del progetto, e un comitato scientifico formato dall'Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia, dal Centro di ricerche e studi
sperimentali per le Geotecnologie dell'Università di Chieti,
dall'Istituto di scienze marine Ismar del Cnr e dal Politecnico di Bari.


Il progetto, autorizzato dal ministero per lo Sviluppo economico, usa
le più moderne attrezzature per la ricerca sottomarina. ''Abbiamo
analizzato le anomalie dei campi magnetici e della forza di gravità e
ascoltato i suoni delle onde sismiche con speciali idrofoni'' spiega a
Focus Giuseppe D'Anna, ricercatore all'Ingv. ''Tra poco sapremo anche
localizzare con precisione le attività vulcaniche e sismiche dell'area
sottomarina del Marsili''.


I lavori per realizzare il primo pozzo geotermico in mare della
storia potrebbero iniziare nel 2012, mentre il progetto prevede, entro
il 2015, la costruzione di 4 centrali galleggianti in grado di fornire
energia sufficiente per 700 mila persone, il tutto per un investimento
di 1,96 miliardi di euro.


Entro 30 anni, riporta infine Focus, altre fonti di calore nelle
acque del Tirreno potrebbero essere utilizzate coprendo, secondo alcune
stime, il 10% dei consumi di energia nazionale.






31/01/2011


Fonte




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